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1) La Sala della FIGURA UMANA

In tale sala raggiunge entusiasticamente lo sguardo del visitatore l’autoritratto del nostro artista, risalente al 1964. In olio su faesite, è opera straordinaria, per capacità di resa del volto, ma anche per ricercatezza dell’immagine. In corrispondenza del ritratto, la ricostruzione dello studiolo del pittore, con gli strumenti da lavoro che gli appartennero.

Accanto a quello del Crida, in mostra i due ritratti che egli fece alla moglie Caterina Bonom (8 maggio 1890 – 30 marzo 1979), uno in età giovanile, l’altro essendo ella ormai anziana. È il trascorrere della vita. Fino alla fine della stessa. Quarantasei anni separano il primo ritratto, in olio su tela, dal secondo, in olio su faesite; la pennellata si è fatta un poco più pastosa, a tratti più nervosa, ma rimane lo stesso vigore esecutivo, lo stesso nitore di resa.

E passiamo alla prole. Semplicemente magnifico per ricchezza d’immagine è il grande ritratto della figlia Ornella, in olio su tela. Ella, quale nobile dama, è stante accanto alla stessa sedia imbottita immortalata nell’autoritratto del padre, una sedia che, ancora esistente nello studio, è stata esposta in mostra, quale sorta di quadro uscente dal quadro. Ornella compare anche in un ritratto del solo volto, ritratto che risulta in parallelo a quello della sorella Silvana. Evidentemente i due lavori, eseguiti nello stesso momento (l’anno è il 1944) e con la stessa tecnica (olio su compensato), sono un omaggio del Crida per le sue due figliole. 

Silvana (10 settembre 1921 - 17 agosto 2012) non si sposò, mentre Ornella (1° luglio 1924 - 4 marzo 2007) sposò Guglielmo Bertero (15 febbraio 1911 - 25 dicembre 1993). Ed ecco anche tale uomo, immortalato in ritratto ad olio su compensato, presenziare in mostra.

Notevole il ritratto di Lucia Bonom, cognata di Paolo Giovanni in quanto sorella della moglie Caterina; nata il 26 settembre 1892, sarebbe morta il 6 maggio 1988. Nel dipinto, in olio su tela, la donna osserva fuori dalla scena la fonte di luce che la investe ed illumina come flash improvviso lo sfondo cupo.

Importante il ritratto della benefattrice Clelia Rama cui è stata intitolata negli ultimi tempi la scuola primaria di Valle.

Non mancano a corredo alcuni nudi a pastello, femminili e maschili, a testimoniare la grande abilità rivelata dal pittore nella resa dell’anatomia umana e ciò a coronamento dell’impegno profuso durante gli anni trascorsi in Accademia quale allievo per l’appunto del corso di nudo. 

Tra gli altri quadri, possono essere ammirati due scorci di paesaggio, entrambi in olio su faesite, l’uno della casa del pittore in via Camburzano a Graglia, l’altro della sua cascina, in regione “Biulej” sempre a Graglia.

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